Manuel Agnelli ha parlato dell’attuale mercato discografico in Italia durante la conferenza stampa della finale di X Factor 2020: ecco le sue parole.
Manuel Agnelli torna ad analizzare l’attuale situazione del mercato discografico in Italia. E lo fa nella conferenza stampa che precede la finale di X Factor 2020. Dopo aver accettato di fare il suo ritorno in un talent su cui aveva avuto molto da ridire negli scorsi anni, il leader degli Afterhours ha voluto spiegare le sue idee sull’attuale industria discografica, indicando una via per far crescere un mercato che non può fare a meno della qualità.
Manuel Agnelli: le parole in conferenza prima della finale di X Factor
Il ragionamento del cantuatore milanese è chiaro: se vendi un prodotto di bassa qualità, come puoi sperare che il mercato riesca a crescere e diventare florido? Una logica semplice, ma che spesso viene persa di vista nel nostro paese e anche all’estero quando si parla d’intrattenimento e arte.
Questo il pensiero del cantante degli Afterhours, spiegato per cercare di far capire come vadano giudicati i suoi Little Pieces of Marmelade, apparentemente fuori dal mercato musicale mainstream: “C’è chi produce musica per venderla come primo scopo, non c’è niente di male, il mercato serve, più soldi ci sono più progetti si realizzano. È che il nostro mercato è asfittico, ottuso, chiuso e un po’ troppo protezionista. Non voglio passare per integralista e non sono contro il mercato, ma quella roba lì non mi interessa, non mi piace“.
Quindi l’affondo destinato a fare rumore tra gli addetti ai lavori: “Credo che il problema non sia chi fa musica per il mercato, ma che il mercato non considera cose che vengono fatte al di là di esso. È una questione di qualità: riuscire a vendere dischi è una figata se dentro i dischi ci sta buona musica, non della mer*a. Perché se vendiamo della mer*a, che è quello che sta succedendo negli ultimi anni, non capisco come il mercato possa diventare florido“.
Manuel Agnelli contro i tormentoni
Nel suo intervento, Agnelli ha proseguito parlando dei tormentoni. Chi vuole farli, per lui è liberissimo di farli, ma non può aspettarsi che molte persone li comprino. Per questo ha scelto per i suoi ragazzi un percorso differente, difficile e complesso. “Il futuro discografico dei Little Pieces of Marmelade? Chi se ne frega“, ha sentenziato l’artista: “Non è il loro futuro, non è fatto di discografia o di radio. È fatto di concerti, anche di esibizioni, anche di dischi per un pubblico magari più di nicchia“.
D’altronde, il cantautore degli Afterhous tranquillizza tutti coloro che pensano solo al denaro: “Non siamo gente che soffre di tisi in soffita, ma fa concerti e con i cachet vive di musica. Se sommo tutto quello che ho fatto in 35 anni di carriera, probabilmente ho guadagnato molto di più di quello che ha fatto un tormentone quest’estate. Molto di più. Il problema è che viene rappresentata una sola situazione a livello discografico. Noi abbiamo riempito il Forum di Assago, per davvero, non spostando il palco in mezzo al parterre come fanno in molti per dichiarare il sold out“.
Di seguito l’audio di Veleno, canzone che sarà presentata in duetto da Agnelli e i LPOM durante la finale: